I tre attori in gioco
di Giulia Nanni
Solitamente parlare di prostituzione equivale a parlare di prostitute; invece, il fenomeno in questione è estremamente complesso e solo una visione olistica dello stesso permette di comprenderlo e di porre in essere strategie adeguate. Proprio per questo riteniamo sia importante precisare che non c’è solo la prostituta ma che gli attori in gioco sono tre: l’uomo, la donna e la criminalità organizzata.
Nonostante le opinioni sulla prostituzione siano estremamente varie e discordanti tra loro, senza scendere nello specifico, sintetizzeremo le più grandi linee di pensiero, tenendo presente che poi, nei dettagli, sono declinate in modo diverso da Paese in Paese.
Il proibizionismo, presente in gran parte del mondo, prevede pene più o meno severe per le prostitute. Rispondendo al principio della deterrenza, si trova ad agire sulle manifestazioni e non sulle cause della prostituzione.
La regolamentazione considera la prostituzione un lavoro; ne accetta l’esistenza e le riconosce uno spazio economico e sociale. Alcuni stati prevedono una legalizzazione a monopolio statale, come quella italiana prima del 1958, altri gestita dal settore privato. Ne sono esempio più conosciuto l’Olanda e la Germania.
L’abolizionismo, che vige anche in Italia, fa riferimento alla convenzione ONU del 1949, per la repressione della tratta e dello sfruttamento della prostituzione, che considera quest’ultima incompatibile con la dignità e il valore della persona umana. Ritiene che la prostituzione non è una normale attività commerciale e, per sfavorirla, penalizza tutte le attività a essa connesse: favoreggiamento, induzione, reclutamento, sfruttamento, gestione di case, etc. Al tempo stesso però, non la definisce illegale di per sé: non criminalizza né la donna-prostituta, né l’uomo-cliente.
L’approccio più recente è quello neoproibizionista (modello nordico) che, al contrario del primo, considera le prostitute delle vittime e punisce i clienti con una multa. L’acquisto di prestazioni sessuali è considerato una violenza nei confronti delle donne; un serio problema che causa danni all’individuo e alla società: l’uguaglianza tra i sessi non potrà essere ottenuta fino a quando gli uomini continueranno a comprare, vendere e sfruttare le donne.
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