Spazio alla solidarietà femminile
di Francesca Maur
“La verità è che spesso le donne mi piacciono” (V.Wolf, “Una stanza tutta per sé”)
L’indipendenza economica è fondamentale per le donne, perché come diceva quasi un secolo fa Virginia Wolf ,“la libertà dipende da cose materiali”. Lo sapevamo quando abbiamo scritto un progetto che poi abbiamo avuto la fortuna di vincere: un progetto con l’obiettivo di aiutare le donne che seguiamo al Goap a trovare, ritrovare o reinventarsi un lavoro. Sapevamo anche che farlo da sole è difficile, stancante, spesso frustrante; quindi abbiamo provato a mettere insieme donne accolte, operatrici d’accoglienza e professioniste della nostra città, con l’obiettivo di creare un percorso di orientamento al lavoro che fosse al tempo stesso luogo d’incontro e di confronto tra donne.
Quello che si è venuto a creare, e che via via si sta consolidando, è uno spazio straordinario di solidarietà femminile. Donne, anche molto diverse tra loro per età, estrazione sociale, economica e culturale, s’incontrano e si sentono libere di dar voce ai propri desideri e alle proprie idee, sotto la guida di formatrici esperte, che conducono gli incontri con l’obiettivo di far emergere nelle partecipanti capacità e competenze trasversali.
La condivisione di un interesse comune – la ricerca della propria autonomia lavorativa – e di una comune appartenenza – il fatto di essere donne – hanno fatto da traino a un gioco di squadra che spezza l’isolamento in cui spesso si trovano le donne e ne favorisce il reciproco riconoscimento. Il lavoro svolto riprende per certi aspetti il lavoro di accoglienza fatto al Centro Antiviolenza, diventandone una sorta di prolungamento all’esterno, arricchito di nuovi contenuti e informazioni. Come nell’accoglienza, infatti, le parole delle donne vengono accolte dall’ascolto attento e non giudicante delle compagne di percorso e le emozioni e le esperienze nominate sono riconosciute e condivise.
Viene in tal modo a crearsi una condizione di comunanza sia emotiva che razionale, una sorta di patto di solidarietà tra donne fondato su una scelta consapevole, che matura alla luce di un pensiero critico che mette in discussione valori e pregiudizi fondati sull’ideologia patriarcale. In tal modo le donne, non solo si rinforzano, ma anche si autorizzano a proporre una narrazione di sé e dei propri vissuti scevra da condizionamenti e da stereotipi di genere.
Sperimentare il riconoscimento reciproco, derivante dal riflettersi del proprio sguardo nello sguardo che proviene dalle altre donne, vissute come simili a sé, rinforza la dignità delle stesse e di conseguenza il loro potere di autodeterminarsi. Tale riconoscimento implica infatti una relazione fondata sulla reciprocità, dove per reciprocità si vuole qui intendere uno spazio intersoggettivo nel quale ciascuna donna si sente legittimata a rivendicare per sé le stesse pretese di dignità delle altre.
La donna che entra a far parte di questo flusso relazionale riesce così a costruire o modificare o ampliare la propria identità nella reazione con le altre donne, che riconosce simili a sé, e a rinforzare la propria autonomia, ovvero il proprio modo di interagire con gli altri.
L’esperienza relazionale vissuta al Centro trova così una sua dimensione più ampia nel lavoro di gruppo e favorendo la solidarietà tra le donne contribuisce a creare uno spazio all’interno del quale le stesse, una volta immerse, possono ridefinire la propria identità e dignità.
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L’associazione GOAP ONLUS (Gruppo Operatrici Antiviolenza e Progetti) si costituisce nel 1998 a Trieste. Dal 1999 gestisce il Centro Antiviolenza provinciale in convenzione con il Comune di Trieste, i comuni della Provincia e l’Azienda Sanitaria. GOAP gestisce inoltre due case rifugio a indirizzo segreto e una casa di transizione.
Dal 2008 GOAP fa parte dell’Associazione Nazionale D.i.Re – Donne in rete contro la Violenza e dell’Associazione temporanea di scopo che gestisce la Casa Internazionale delle Donne di Trieste, insieme ad altre otto associazioni femminili della città.
L’Associazione coordina, promuove e gestisce corsi di formazione per operatrici di altre associazioni e corsi di formazione e incontri di sensibilizzazione per operatori e operatrici sia del privato sociale sia degli enti pubblici. Promuove inoltre progetti di prevenzione in scuole di diverso ordine e grado, inclusi formazioni seminariali presso l’Università degli studi di Trieste all’interno dei corsi di laurea in psicologia e in medicina.
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