Osservatorio di genere e Legge 194
di Valentina Valleriani
Associazione Donne TerreMutate, L’Aquila
Il 2 dicembre scorso, presso la Casa delle donne a L’Aquila, l’Associazione Donne TerreMutate ha promosso la conferenza stampa su Osservatorio di genere e Legge 194/78, insieme a Tiziana Bartolini di Noi Donne, Stefania Ulivi della 27a Ora, RISING Pari in Genere di Roma e 8Marzo2012 di Tivoli. L’idea è stata quella di promuovere la realizzazione di un Osservatorio di genere, per esplorare l’impatto che le scelte delle istituzioni locali provocano nella vita delle donne, segnare positivamente la vita quotidiana del territorio, far emergere tutto ciò che configura una violazione dei diritti delle donne nei differenti ambiti e sollecitare le istituzioni a scelte più rispettose. L’Osservatorio sarà uno strumento di monitoraggio utile per raccogliere le informazioni quantitative e qualitative volte alla rilevazione di dati circa le discriminazioni legate al genere che le donne subiscono sul territorio, uno spazio per utilizzare i dati raccolti, per elaborare e promuovere politiche di pari opportunità.
La prima azione come Osservatorio di genere è stata focalizzare l’attenzione sulla Legge 194, della sua corretta applicabilità a L’Aquila e sul territorio regionale, di quanto incide l’obiezione di coscienza nelle strutture sanitarie e, di conseguenza, di quanto è importante far emergere forme di violazioni dei diritti delle donne. Per la Casa delle donne partire dalla Legge 194 è una scelta molto significativa, perché mostra chiaramente l’intento della Casa di essere parte attiva sul territorio che abita e di essere direttamente connessa su quanto accade nella vita delle donne. È un buon punto di partenza cominciare ad indagare l’applicabilità della 194, un risultato così faticosamente conquistato dal movimento delle donne, che segnò un punto fermo per il diritto all’autodeterminazione, ma che oggi deve essere “osservata” perché venga ripristinata la sua corretta applicazione.
Il dibattito politico che ogni tanto si riaccende sull’applicazione della 194 non aiuta a leggere correttamente il dato, anzi si rivela fuorviante e pericoloso, in quanto il diritto delle donne ad abortire è posto sullo stesso piano del diritto dei medici ad obiettare. La legge 194 sancisce, in via esclusiva, il diritto delle donne ad interrompere la gravidanza e garantisce (art. 9 L. 194/1978) l’esercizio dell’obiezione di coscienza: l’unico diritto affermato è quello di abortire legalmente in ospedale, laddove l’obiezione di coscienza deve essere un’eccezione, non la regola. In realtà è divenuta via via regola, tant’è che oggi è sempre più difficile abortire in Italia con il 70% di medici obiettori e questo dato manda letteralmente in dissesto la legge, impedendone di fatto l’osservanza.
A livello territoriale, secondo quanto riportato da una medica della Asl1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila che ha partecipato alla conferenza stampa, sembra che la 194 venga applicata in modo corretto. Per confermare o meno quanto riportato, Donne TerreMutate ha inviato a giugno 2016 una richiesta di dati e informazioni alle 4 Asl della Regione Abruzzo, per esplorare la corretta applicazione della 194, con allegata una scheda sintetica per la raccolta di dati puntuali, relativi agli ultimi 5 anni. Ma nessuna delle 4 Asl ha risposto e la conferenza stampa è stata anche l’occasione per denunciare la mancanza di sensibilità e di attenzione da parte delle strutture sanitarie territoriali.
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