Intervista a Delia, calzolaia a Roma
di Zdenka Rocco e Valentina Sciagura
Qual è il tuo lavoro oggi? Come ci sei arrivata? Oggi faccio la calzolaia e quattro anni fa ho aperto il mio negozio. Nel 2003 sono arrivata in Italia e ho fatto la domestica e baby-sitter. Per cinque anni, tutti i fine settimana andavo da un calzolaio a imparare questo mestiere.
Da piccola vedevo mio padre cucire a macchina e mi piaceva quel lavoro. Lui mi diceva di lasciar perdere, che mi sarei rovinata gli occhi, anche se mi faceva usare la sua macchina. Per un po’ ho fatto piccoli lavori di sartoria, poi ho scoperto che mi piace sistemare le scarpe, anche perché mi permette di stare in comunicazione con le persone. Questo è l’unico lavoro che potrei fare!
Ho iniziato a lavorare molto presto. Già in Perù lavoravo: mia madre mi ha lasciata che avevo tre anni, e a nove anni facevo la baby-sitter. Poi a dodici mia sorella mi ha mandata a fare le pulizie: eravamo dieci fratelli, e per poter continuare gli studi dovevo lavorare. Devo molto a mia sorella: lei mi ha sempre incoraggiata ad andare avanti per cambiare le cose. Se oggi io e i miei fratelli stiamo bene e siamo riusciti a risollevarci lo dobbiamo a lei. Purtroppo oggi mia sorella non c’è più, ma è stata come una mamma e una maestra per me.
Tua sorella ti ha aiutata anche negli studi? Ti consigliava di studiare? Sì, sempre. Lei lavorava, faceva la maestra alle elementari, e mi diceva che non dovevo essere come papà e mamma e lavorare nei campi. Lei mi diceva di studiare e ci sono riuscita: ho preso il diploma al liceo e poi ho frequentato per un anno infermieristica. Purtroppo ho dovuto interrompere gli studi perché non c’erano abbastanza soldi per tutti i fratelli. Sono venuta in Italia pensando di rimanerci solo per due anni; poi mi sono abituata e sono rimasta qui.
Delia, sei mai stata disoccupata? Sì, anche se per brevi periodi. Quando non lavoravo, me lo cercavo in tutti i modi, perché non riuscivo a stare ferma. E facevo qualsiasi cosa mi capitava: assistere un anziano, fare le pulizie, fare volantinaggio. Anche adesso faccio volantinaggio per attirare nuovi clienti in negozio!
Vivi in Italia da tanti anni, cosa pensi della crisi economica? Si parla tanto di crisi, ma io non la sento. Da piccola sono stata molto povera, quindi già avere qualcosa da mangiare per me è un grande risultato. Io la crisi l’ho vissuta quando ero piccola.
Il giro di clienti è diminuito per il tuo negozio? Quest’anno sì, negli anni precedenti erano di più. Hanno aperto parecchi calzolai e c’è un po’ di concorrenza tra noi.
Tradizionalmente il lavoro da calzolaio è maschile: com’è essere calzolaia? È bello! Tante persone vengono in negozio e mi chiedono di parlare con il calzolaio. Quando io gli dico che possono parlare con me, replicano che vogliono parlare con il calzolaio vero. Allora io gli dico che sono io quello vero e che possono mettermi alla prova! Sono poche le persone che mi accettano da subito!
Ricordi se nella tua famiglia si parlava di lavori per uomini e lavori per donne? No, un po’ solo mia nonna. Lei mi diceva che dovevo imparare a cucinare, a mettere a posto le cose, a pulire la casa. Ma io non ci facevo caso, perché ero cresciuta in fretta e non avevo questo bisogno di imparare. Anzi, quando non mi andava di cucinare, dicevo a mio papà cucina tu mentre io vado a lavorare i campi. A me non piaceva fare le cose da donna!
Quando eri bambina, la tua famiglia quale lavoro ti consigliava di fare? Mi dicevano sempre di studiare per fare l’infermiera. A me sarebbe piaciuto diventare infermiera, purtroppo non ci sono riuscita.
Quale futuro auguri ai tuoi figli? Ho due figli: una bambina di tre anni e un bambino di otto mesi. Vorrei che studiassero per diventare commercialisti, perché è un lavoro dove si guadagna bene e che serve in qualsiasi posto nel mondo. Oppure infermieri. Se non ci riescono, vorrei che facessero il mio lavoro, o la sartoria o parrucchiera, che è più semplice.
Un augurio alle donne? Di andare avanti, lavorare e non dipendere mai da un uomo, perché gli uomini vanno e vengono. Noi abbiamo la stessa forza degli uomini e non dobbiamo lasciarci sottomettere mai.
Delia, sei di grande esempio per tutte le donne! Quando sento che qualcuna viene maltrattata dal marito, io le dico che ci fai a vivere con un uomo che ti maltratta? Stai bene anche senza di lui, lavori lo stesso, hai i tuoi figli che ti danno la forza per andare avanti. E dico anche di continuare qualsiasi lavoro, perché gli uomini arrivano, prendono e poi se ne vanno. Capiterà un altro uomo, no? E se non capitano, hai i figli! La vita continua, non si ferma mai.
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