Hermana yo sí te creo
di Giulia Nanni e Zdenka Rocco
Alle donne non è dato dimenticare di essere donne. Come se fossimo donne prima ancora di essere persone; un genere, quello femminile, che condiziona tutta la nostra vita. Siamo accomunate da grandi fatiche e non ci viene raccontato, non abbastanza, che non siamo sole e che possiamo essere unite. L’unione tra donne. Spiazzante. Non ci viene raccontato che quella tra donne è l’unione spiazzante rispetto ai dettami dell’ordine patriarcale. Ordine che ci vuole divise, giudicanti, ostili, in concorrenza e sole. Ci vuole donne fragili. Quell’unione sociale tra donne che nel 1970 Kate Millet ha identificato con la parola “sisterhood”. Donne che si incontrano e si conoscono, donne che si raccontano si ascoltano, donne che si credono. Donne che si rispettano, si difendono, donne che si riconoscono e si sostengono. Donne che accettano e si accettano. Donne accomunate dal loro essere donne. Donne solidali. Donne sorelle. Non ci viene raccontato quanto rivoluzionaria sia la solidarietà tra le donne. Per fortuna non abbiamo smesso di ricordarcelo, anche da sole, anche tra noi, proprio tra noi.
Solo nell’ultimo anno sono stati diversi i movimenti di solidarietà tra le donne. #niunamenos, grido collettivo nato in Argentina dalla necessità di dire basta al femminicidio. #metoo, campagna lanciata su twitter dall’attrice Alyssa Milano per denunciare le molestie sessuali. Trasformato in #wetoogheter, dal movimento Non una di meno alla vigilia del 25 novembre scorso. E #quellavoltache, hastag ripreso dai siti di informazione Gaypost.it e Pasionaria.it, per raccogliere le testimonianze delle donne italiane che hanno subito molestie. Fino a #sorellaioticredo, per manifestare la propria solidarietà – sorellanza – verso tutte le donne. Solidarietà anche per i luoghi delle donne. #lacasasiamotutte, hastag che riassume la battaglia della Casa Internazionale delle Donne di Roma per il mantenimento della propria sede storica di Roma in via della Lungara. Battaglia che ha visto proprio negli ultimi giorni un momento di grande mobilitazione e partecipazione femminista.
Movimenti che ci ricordano che la sorellanza è un regalo che facciamo a noi stesse.
“Hermana yo sí te creo”, lo slogan con cui in Spagna hanno manifestato in solidarietà con la ragazza stuprata da cinque ragazzi a Pamplona. E proprio “Hermana yo sí te creo”, è il titolo che abbiamo scelto per questo numero di FATE le STREGHE che parla di sorellanza. Solidarietà alla ragazza, al movimento e a tutte noi.
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