Che genere di orgasmo?
di Ilaria Cianci
Non c’è un orgasmo giusto o uno migliore di un altro: ciò che si può affermare con certezza è che esiste il nostro modo di provare un orgasmo. La differenza risiede nella diversa sensibilità, individualità e dal grado di conoscenza che ogni donna ha di se stessa e del proprio corpo.
Un errore molto diffuso nell’immaginario collettivo riguarda la netta differenziazione dell’orgasmo femminile in vaginale e clitorideo. In realtà, recenti studi in campo sessuologico, dimostrano che l’orgasmo – per la donna, così come per l’uomo – è uno solo: nella donna, tuttavia, il tipo di stimolazione per raggiungerlo è duplice, potendo riguardare sia la vagina sia la clitoride. Mentre nell’uomo il conseguimento del piacere è strettamente connesso al meccanismo della riproduzione, nella donna, la zona deputata al raggiungimento del piacere e quella legata alla riproduzione, sono comunicanti ma non coincidono.
Questa rigida distinzione tra i due tipi di orgasmo femminile ha determinato pregiudizi, stereotipi e senso d’inadeguatezza dovuti alla presunta incapacità di raggiungere l’uno o l’altro orgasmo. L’orgasmo clitorideo, era considerato un orgasmo “inferiore” – per piacere e coinvolgimento – poiché privo di penetrazione, mentre quello vaginale, provocato da una stimolazione indiretta delle radici della clitoride, sembrava essere più soddisfacente e maggiormente percepito.
In particolare, durante la seconda ondata del femminismo – alla fine degli anni ’60 – si è posto l’accento su come il modello di piacere vaginale fosse considerato la via privilegiata per l’espressione del piacere femminile, poiché frutto della costruzione culturale patriarcale rigorosamente procreativa, mentre quello clitorideo come espressione di conquista di una sessualità autonoma e non più responsiva a quella maschile.
Oggi possiamo dichiarare – sulla base della storia di genere e delle ricerche scientifiche in ambito sessuologico – che il termine clitorideo o vaginale può essere utilizzato per indicare un tipo di stimolazione prevalente, piuttosto che diverse tipologie di orgasmo.
L’orgasmo è, perciò, un’acquisizione che s’impara con il tempo, conoscendosi attraverso l’esperienza.
In tale prospettiva, risulta indispensabile e prezioso per tutte noi donne riappropriarci della nostra sessualità, “pretendendo per sé un libero accesso al piacere che è l’indispensabile viatico alla pienezza della vita, alla sua creatività” (Collettivo Femminista Benazir).
Bibliografia:
Carla Lonzi, nel 1971 “La donna vaginale e la donna clitoridea”;
Collettivo Femminista Benazir (2012) Frammenti di autocoscienza: Il percorso politico sulla sessualità di un gruppo di giovani femministe, Aracne Editrice;
Anne Koedt (1970) “Il mito dell’orgasmo vaginale ”
Sitografia:
http://www.ilpost.it/2016/09/20/la-clitoride-spiegata-bene/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/03/il-piacere-femminile-sempre-al-servizio-delluomo/3556104/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/05/04/sesso-lorgasmo-vaginale-non-esiste/3561858/
https://www.internazionale.it/video/2017/02/08/vagina-orgasmo
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/10/punto-g-orgasmo-vaginale-non-esistono-studio_n_5964080.html
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