All’inizio c’era la piazza, per la precisione piazza del Popolo, Roma. Al termine di uno spettacolo le sedie della platea erano rimaste incustodite: ci sedemmo, qualcuna preferì stare per terra con le gambe incrociate, completando il cerchio. Per il pensiero circolare, o per far circolare il pensiero; o, semplicemente, perché guardandosi tutte in faccia si parla e si ascolta meglio, si partecipa.
Passò di lì il Primo Cittadino, Marino in bicicletta, che, preoccupato di questo sit in improvvisato di donne, ci chiese chi eravamo: Operatrici dei Centri Antiviolenza. E ancora lo siamo. Ognuna con il proprio vissuto e la propria professione: psicoterapeute, psicologhe, assistenti sociali e avvocate in quantità; un’ostetrica, una counsellor, un’insegnante, qualche educatrice; un’esperta di comunicazione; una filmologa, cinefila e cinofila; e qualcuna che sta ancora cercando la sua strada. RISING, insomma, Pari in Genere. Con il desiderio di sollevarsi e risollevarsi, ogni giorno.
Il desiderio di vedere questa Terra, un giorno, cambiata: un giorno in cui le donne, le bambine e i bambini, non siano più venduti, comprati, sfruttati; stuprati, uccisi, picchiati; colpiti, umiliati, travolti; dominati. Un giorno in cui la parità di genere sarà naturale, quanto il sole che sorge la mattina. Quanto servirà a noi esseri umani per cambiare prospettiva? Contro gli stereotipi e le false credenze, riconoscendo il valore delle diversità.
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