Alla ricerca del piacere
di Valentina Sciagura
Le donne hanno dovuto lottare per migliorare le proprie condizioni di vita e per abbattere ostacoli culturali legati alla sessualità, intesa come libera e consapevole.
Per decenni la sessualità della donna è stata considerata una questione strettamente biologica, fisiologica o religiosa. Nella società erano diffuse opinioni come: le donne avrebbero dovuto impegnarsi solo nel rapporto sessuale finalizzato alla procreazione; l’orgasmo vaginale avviene solo grazie alla penetrazione maschile; l’attività sessuale della donna, se non finalizzata alla riproduzione, era peccaminosa, ecc. Le donne non si sentivano libere di esprimere il proprio pensiero sui loro rapporti fisici più intimi perché erano argomenti non solo imbarazzanti, ma venivano considerati come il sintomo di malattie, per cui era disdicevole parlarne.
Nel corso degli anni sessanta si cominciò a discutere di “rivoluzione sessuale” e “liberazione sessuale”, e le femministe dell’epoca dichiararono coraggiosamente che “il personale è politico”, sottoponendo ad un’analisi approfondita gli aspetti più intimi dei rapporti uomo-donna.
Le donne hanno iniziato ad incontrarsi regolarmente in piccoli gruppi per parlare anche della propria vita privata, mettendo in discussione il rapporto sessuale inteso come “istituzione” analoga all’istituto del matrimonio, che ha come fine la procreazione e spesso il soddisfacimento dei desideri sessuali dell’uomo, anche se non necessariamente quelli della donna.
Così facendo, le donne ripresero pian piano il controllo della propria vita e del proprio corpo. Si iniziò a considerare, a parlare, a studiare e a scrivere sulla masturbazione femminile, sull’orgasmo clitorideo e vaginale, intesi come simboli di una vita sessuale sana per le donne. Anne Koedt nel 1968 scriveva “Dobbiamo convincerci che se certe posizioni sessuali non portano al reciproco orgasmo, esse non devono più essere considerate normali”.
Cos’è cambiato oggi? I rapporti sessuali si vivono in maniera paritaria? Nell’epoca attuale pare che si affronti la sessualità in maniera diversa, forse non necessariamente migliore. Si continua a ripetere che le donne hanno raggiunto la parità sessuale e che da quando si è diffuso l’uso della pillola anticoncezionale non ci sono più disparità fra uomo e donna. È veramente così?
I mass-media hanno influenzato ed influenzano notevolmente il modo di vivere le relazioni e la sessualità. In nome della liberalizzazione dei costumi, si diffondono idee e immagini della donna come disponibile, provocante, pronta ad appagare i desideri sessuali degli uomini. Il mondo della pornografia virtuale, facilmente accessibile grazie ad internet, mostra e abitua chi ne fa uso ad una sessualità finta, alla visione di atti aggressivi e dominanti agiti nei confronti delle donne durante atti sessuali, ad orgasmi automatici, ad una intimità immaginaria lontana dall’affettività e dall’emotività che caratterizzano i rapporti intimi volti alla ricerca del piacere reciproco e ad una sessualità vissuta come esperienza di verità.
E cosa si dice del desiderio femminile? Si diffondono opinioni secondo cui il raggiungimento dell’orgasmo femminile viene considerato una “conquista” da parte dell’uomo, utile ad accrescere e/o a rassicurare la propria virilità e autostima. Conseguentemente, l’orgasmo smette di essere un piacere femminile, bensì un dono che un uomo decide di offrire alla donna.
In questo quadro così complesso, noi donne come viviamo la sessualità? Quanta consapevolezza abbiamo dei nostri desideri sessuali? Quanto riusciamo ad esprimere liberamente ciò che vogliamo? E a rendere partecipe il/la partner di ciò che ci piace e non ci piace? Proviamo ancora imbarazzo e vergogna quando parliamo di questo argomento con le amiche, oppure evitiamo di parlarne? Rispetto al passato oggi vi sono diversi punti di riferimento che condizionano il nostro modo di essere, di vivere l’intimità, di sperimentare il piacere, di stare in una relazione.
L’orgasmo è prima di tutto consapevolezza di un piacere personale, appagamento di un bisogno intimo. Una ricerca del piacere che porta al proprio equilibrio sessuale. Quando condiviso è un atto di spontaneità che implica lasciarsi andare in maniera sincera e autentica; può essere vissuto in maniera leggera e giocosa, oppure come un momento che rafforza la complicità nella coppia. E se non ci sentiamo libere, capite e rispettate, forse è il caso di cambiare partner?
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