Un nuovo immaginario femminile nella letteratura di genere
di Elena Grilli
Quando parliamo di sessismo, parliamo di rappresentazioni stereotipate del maschile e del femminile, che si perpetuano in vari contesti sociali e a tutti i livelli, e si esprimono naturalmente anche nel linguaggio e nelle narrazioni.
Da assidua lettrice di romanzi gialli prima e scrittrice poi, e in quanto attivista all’interno di un centro antiviolenza, mi sono posta più volte la questione dei personaggi femminili nella letteratura gialla.
I thriller offrono spesso personaggi femminili vulnerabili, coinvolti in quanto vittime in rapimenti, abusi o omicidi, suggerendo l’idea di un sesso debole, senza potere o controllo sugli uomini. In alternativa, le donne sono raffigurate come il male, pericolose in quanto seduttive e manipolative, capaci di far perdere il controllo all’uomo. Rappresentate il più delle volte come un’appendice dei protagonisti maschili, sono incasellate in ruoli precisi, di femme fatale/meretrice, oppure essere debole e vulnerabile. In ogni caso – e non ce ne sorprendiamo – sono oggetto: di desiderio, di violenza, di tutela.
Gli autori di genere giallo che più sono diventati noti sono uomini e scrivono di donne viste coi loro occhi. Anche quando una donna è protagonista e viene rappresentata capace e intelligente, comunque non esce mai troppo dallo stereotipo: è sempre curata e desiderabile oppure comprensiva e materna.
Un’interessante eccezione è costituita da Clarice, la protagonista de Il silenzio degli innocenti: forte, preparata, intelligente, indipendente, con poco o nessun interesse su aspetto fisico o seduttività.
Le eccezioni, che saranno sicuramente più numerose, non sono tuttavia sufficienti a mettere in discussione la regola. La “pupa” dell’investigatore è ancora una figura molto potente nell’immaginario giallo-thriller-noir.
Allo stato attuale, un grande aiuto non viene nemmeno dalle gialliste, che sono poche e con maggiore difficoltà arrivano al successo. A parte Agatha Christie, i più celebri giallisti sono uomini. Il giallo viene generalmente considerato un genere letterario “maschile”. In Italia non ci sono scrittrici che abbiano conquistato fama a livello internazionale, a differenza di altri paesi europei. Ma anche in questi casi, se si va a vedere chi sono i personaggi creati dalle colleghe gialliste, ahimè, ancora una volta sono uomini. La grande scrittrice inglese P.D. James ha creato l’ispettore Adam Dalgliesh, la francese Fred Vargas il commissario Jean-Baptiste Adamsberg, la svedese Camilla Läckberg l’ispettore Patrik Hedstrom. La Christie ha il suo investigatore privato Hercule Poirot. E d’altra parte, chi potrebbe mai sostenere che la cara vecchia zitella Miss Marple, che si muove tra lavori a maglia, tè con le amiche e giardinaggio, pur con tutto il suo acume, possa rappresentare un personaggio controstereotipico?
Sembra fare eccezione la scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, che ha creato il personaggio di Petra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona. Notare il nome: dura come una pietra, ma delicata, come… una donna?
La veloce panoramica offerta in questo articolo è indubbiamente limitata e non considera molte sfaccettature della letteratura gialla e autrici meritevoli e innovative che non hanno raggiunto il grande pubblico. Tuttavia ritengo che abbiamo bisogno di un nuovo immaginario femminile anche, perché no, nella letteratura di genere. Anche da qui si può passare per costruire rappresentazioni di donne differenti: protagoniste, autonome, artefici del proprio destino, ribelli.
Elena Grilli, psicologa e psicoterapeuta, collabora dal 2006 con il centro antiviolenza di Ancona “Donne e Giustizia”, di cui in varie fasi ne è stata operatrice di accoglienza, psicologa, coordinatrice, responsabile della progettazione. Da quattro anni è responsabile del gruppo “fEMPOWER”, un gruppo di sostegno per donne. Nel 2016 ha pubblicato il suo primo romanzo giallo, “Come il mare ad occhi chiusi”, edito da Edizioni EEE e premiato nel concorso nazionale Premio Giallo Indipendente 2017. Cura un piccolo blog letterario www.lecongetturedidalia.it con articoli, recensioni e racconti gialli. I personaggi delle sue storie sono, naturalmente, sempre donne.
L’associazione Donne e Giustizia è attiva nel territorio di Ancona dal 1984. Socia fondatrice dell’associazione D.i.Re., gestisce il centro antiviolenza della provincia e da sempre lavora nella direzione di promuovere il benessere, il rispetto della dignità personale e l’autonomia delle donne. www.donnegiustizia.org
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